Édith Piaf
di Melania Giglio
regia di Daniele Salvo
Siamo nel 1960 nell’appartamento di Édith. Una serie di eventi si sono susseguiti nella vita di questa piccola donna: lutti, incidenti, amori, liti, solitudine, alcol, gioie, successi e canzoni. Tutto si è abbattuto sull’usignolo come un uragano, l’usignolo non canta più. L’artrite l’ha resa gobba, l’alcol e i medicinali l’hanno resa gonfia e senza capelli, i lutti hanno ferito la sua voglia di vivere.
Ma improvvisamente qualcuno bussa alla sua porta e arriva a profanare questo buio: Bruno Coquatrix, impresario dell’Olympia.
Lo spettacolo ripercorre i giorni che precedettero la storica esibizione sul palco dell’Olympia, dalla fine del 1960 alla primavera del 1961.
Un racconto arricchito da canzoni dal vivo che omaggia una delle più belle e strazianti voci della canzone moderna.